domenica 31 maggio 2015

ESPERIENZE EXTRACORPOREE - OUT OF BODY EXPERIENCE [ -2-trilogia virtuale-neuroscienze]


Si Sente spesso parlare di esperienze extracorporee, cioè di quelle sensazioni, la cui spiegazione rimane controversa, nelle quali una persona percepisce di "uscire" dal proprio corpo fisico, e di proiettare la propria coscienza oltre i confini corporei. Una percezione spesso riferita da quanti assumono droghe o da chi è rimasto in coma o chi è stato sul punto di morire. Ora un esperimento scientifico condotto da team di ricerca internazionale ha riprodotto in laboratorio questo fenomeno. Un gruppo di persone sveglie e in buona salute ha potuto vivere un'esperienza extracorporea o "Oobe" (dall'inglese out of body experience). Asef body èxperience Le conclusioni dello studio, il primo di questo tipo, condotto dalla Scuola Politecnica Federale di Losanna e dalla University College di Londra, sono descritte in due articoli pubblicati su riviste scientifiche che vi linko in descrizione. I partecipanti all'esperimento hanno indossato occhiali per visioni tridimensionali attraverso i quali hanno visto la propria immagine mentre era simultaneamente ripresa da una telecamera posta dietro di loro. Durante la proiezioni, la schiena dei volontari è stata più volte toccata, così che essi hanno potuto vedere ciò che accadeva sull'immagine virtuale. Quando poi ai partecipanti è stato chiesto dove si trovassero quasi tutti hanno indicato la posizione virtuale. Gran parte dei volontari, quindi ha avvertito la dissociazione dal proprio corpo. Secondo gli autori lo studio fornisce una spiegazione scientifica del fenomeno, alla base del quale "potrebbe esserci una disconnessione fra i circuiti del cervello che elaborano le informazioni sensoriali". Insomma, concludono i ricercatori, la percezione che una persona ha di se stessa può essere manipolata usando una serie di stimoli multisensoriali. Un esperimento molto simile l’ho descritto in un mio video precedente, intitolato i fantasmi esistono e chi vi lascio come link nella descrizione di questo. Una scoperta che apre la strada a nuovi studi sulla percezione della persona. E intanto già si intravede la prima applicazione pratica della ricerca. Potrà aiutare i programmatori di realtà virtuali a disegnare ambienti che facciano davvero sentire gli utenti in un'altra dimensione.