sabato 6 giugno 2015

UN VIAGGIO ATTRAVERSO UN BUCO NERO!


I buchi neri sono degli oggetti misteriosi del nostro universo. Hanno una potenza tale da riuscire a deformare sia lo spazio che il tempo, e da loro neppure la luce riesce a sfuggire. A spiegarlo è l’astrofisico Charles Liu «Se una persona entrasse in un buco nero, il suo corpo diventerebbe molto simile al dentifricio che fuoriesce da un tubetto». Secondo Liu, quando un oggetto entra in un buco nero e attraversa “l’orizzonte degli eventi” che è una particolare superficie dello spazio-tempo che separa i posti da cui possono sfuggire segnali da quelli da cui nessun segnale può sfuggire. Una sorta di confine esterno, il punto di non ritorno, ebbene quando il corpo arriva in questa zona è soggetto alle stesse leggi della gravitazione che provocano le maree sulla Terra solo che, nelle vicinanze di un buco nero grande quanto il nostro pianeta, le forze gravitazionali sarebbero enormi e, dato che la forza di gravità diminuisce con la distanza, una persona avvertirebbe la punta dei piedi molto più pesante della propria testa, si avrebbe così quel fenomeno, mai sperimentato ma teorico, chiamato “spaghettificazione”. Quindi il coraggioso (e forse anche un po’ incosciente) astronauta che entrasse nel buco nero diventerebbe un flusso di particelle subatomiche che vorticano nell’orizzonte degli eventi. Ovviamente, anche il cervello si dissocerebbe nelle sue parti subatomiche, il che renderebbe impossibile dilettarsi della fantascientifica esperienza. Allora dobbiamo desistere dall’idea di una gita in un buco nero? No, infatti gli astrofisici ci consigliano di visitare un buco nero più grande, almeno quanto il nostro sistema solare, le forze di marea all’orizzonte degli eventi sarebbero così meno intense, tanto da poter mantenere l’integrità strutturale del corpo». In questo caso, l’astronauta potrebbe verificare gli effetti della curvatura dello spazio-tempo, previsti dalla teoria della relatività di Einstein. «Entrando in un buco nero, ci si avvicina alla velocità della luce e più ci si va veloce, più il tempo sperimentato rallenta», «Inoltre, nel buco, si potrebbero incontrare le cose che hanno già sperimentato la dilatazione del tempo. In teoria guardando in avanti , si vedrebbero tutti gli oggetti che vi sono entrati nel passato, mentre, guardando indietro, tutti gli oggetti che vi entreranno nel futuro. In definitiva si potrebbe vedere tutta la storia di quel luogo dell’universo simultaneamente, dal Big Bang fino ad un lontano futuro». Stiamo ovviamente parlando in via teorica, anche se sembra davvero sfrenata fantascienza, queste teorie hanno dei rigorosi presupposti scientifici. Un giorno riusciremo a navigare in un buco nero? Chissà, per adesso dobbiamo concentrarci su gite più sicure e nelle vicinanze, luna e marte per noi sarebbero già l’ultima frontiera dello spazio!

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