domenica 31 maggio 2015

I FANTASMI ESISTONO! [ -1-trilogia virtuale-neuroscienze]


Quanti di voi si sono chiesti se esistono i fantasmi, cosa sono e come si manifestano, ebbene Olaf Blanke, un neuroscienziato di fama mondiale dell'Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna ha indotto la sensazione di una presenza di un fantasma in più di una persona. Quando la paziente veniva stimolata in una specifica parte del cervello, percepiva la sensazione di una presenza invisibile alle proprie spalle, di un fantasma quindi I ricercatori si sono resi anche conto che la sensazione della presenza, chiamiamola fantasmatica, era legata alla posizione stessa occupata dalla paziente. Se la donna era in piedi avvertiva una “presenza” in piedi, se si sedeva la “presenza” faceva lo stesso. Variando l’ intensità di corrente la sensazione era addirittura quella di essere abbracciati o toccati. La spiegazione del fenomeno provava così l’origine sensoriale-motoria dell’evento. Naturalmente su una paziente affetta da una patologia. In uno studio più recente, sono stati realizzati altri esperimenti allargando il campione di soggetti anche a persone sane quindi non affette da patologie mentali. I risultati supportano l’ipotesi che il fenomeno del feeling of a presence filing ova presens sia dovuto a una cattiva interpretazione dei segnali corporei. Per farlo è stato utilizzato un robot, che si limita a ripetere i gesti compiuti dal soggetto con un piccolo ritardo. In queste condizioni asincrone, distorcendo così sia la percezione temporale che quella spaziale, gli studiosi hanno “creato il fantasma”. Dopo circa 3 minuti di ritardo, diversi soggetti hanno infatti avvertito un forte “senso di una presenza inquietante e fastidiosa”, contando fino a quattro “fantasmi”. Nel team di ricercatori c’è anche un italiano, Giulio Rognini un biomedico dell’università di Pisa che ci dice che “Abbiamo contribuito a dimostrare che la percezione del sé è fondata su uno sforzo del cervello per mettere insieme questi segnali se il sistema è danneggiato, o come in questo caso perturbato dal robot, il cervello va in corto circuito”. Le implicazioni per la medicina di questa scoperta sono ovviamente importanti. “Ad esempio per comprendere meglio quali sono i meccanismi alla base delle allucinazioni di pazienti psichiatrici. Tramite stimolazioni appropriate, potrebbe essere così possibile “addestrare” i pazienti con sintomi psicotici a migliorare i confini tra sé e l’altro”. Con questo video, che come sempre è solo uno spunto per riflettere e approfondire, non voglio certo spiegare le apparizioni di fantasmi o di presenze perturbanti, ma voglio solo divulgare una notizia, come sempre faccio attraverso il mio canale.