sabato 30 maggio 2015

IL PRIMO CONTATTO SARA' CON ALIENI ARTIFICIALI E NON CON OMINI VERDI


Susan Schneider, ricercatrice presso l’Università del Connecticut e autrice di molti articoli sulla vita aliena, ha recentemente ipotizzato che la vita extraterrestre intelligente con cui, forse, avremo il primo contatto sarà una forma di vita artificiale. La ricercatrice, che ha lavorato anche con Seth Shostak del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), afferma che: “trovare vita microbica non sarebbe poi così sconvolgente come trovare vita intelligente e questa potrebbe essere non biologica . I ricercatori che si occupano di Intelligenza Artificiale (AI) pensano che tra 50 anni l’intelligenza artificiale sarà più intelligente di quella dell’uomo. Sembra quindi che il prossimo passo evolutivo possa essere ‘postbiologico’, una sorta di computer organico in quanto le persone decideranno di ‘caricare’ se stessi su una piattaforma digitale. “sarebbe dunque probabile che potremmo addirittura avere la connessione internet direttamente impiantata nel nostro cervello“. Ciò può sembrare molto fantascientifico, ma parrebbe che la cosa sia una sorta di prospettiva inevitabile. Quindi, gli alieni che saranno sicuramente di gran lunga più avanti di noi, di conseguenza, potrebbero essere sofisticate forme di vita non-biologica e naturalmente anche molto più intelligenti di noi. tale scoperta potrebbe indicare che il passaggio dal biologico alla macchina è qualcosa che già si svolge su altri pianeti, e indicherebbe la direzione ultima che l’umanità ha intrapreso“. Possiamo quindi concludere che: “In un certo senso, scoprire una vita intelligente basata sulla intelligenza artificiale (AI) potrebbe essere molto più sorprendente che scoprire gli omini verdi“.