sabato 30 maggio 2015

VISTO PER LA PRIMA VOLTA UN MONDO ALIENO DAL VIVO - 51 PEGASI b


51 Pegasi b, è un esopianeta già ben conosciuto dagli astronomi, infatti è stato scoperto nel 1995. è soprannominato Bellerofonte, un eroe della mitologia greca, la cui impresa fu quella di uccidere la Chimera, un mostro con la testa di un leone, il corpo di una capra e la coda di serpente La stella, intorno alla quale il pianeta ruota si chiama 51 Pegasi, dista 50 anni luce dalla Terra e ha una massa un po’ più grande di quella del Sole. L’ESOPIANETA è del tipo gioviano caldo, un gigante gassoso molto vicino alla sua stella, più vicino di quanto Mercurio lo sia al Sole. Quando fu scoperto i planetologi rimasero molto sorpresi, ma le ricerche degli ultimi 20 anni hanno dimostrato che sono corpi celesti piuttosto comuni. 51 Pegasi b è tornato in primo piano ora perché è stato osservato con una nuova tecnica che permette di rilevarne lo spettro di luce visibile. Cioè è il primo esopianeta di cui gli astronomi hanno rilevato in modo diretto la sua luce che è poi la luce riflessa dalla propria stella. Questo tipo di osservazione diretta non richiede che il pianeta transiti di fronte alla stella madre. La visione diretta di un esopianeta permette anche di ottenere maggiori informazioni su di esso. Nel caso di 51 Pegasi b, gli astronomi hanno desunto che la sua massa è circa metà di quella di Giove ma il suo diametro è maggiore, quindi è un pianeta meno denso, in un certo qual modo potremmo dire che è gonfiato dai gas che lo compongono. Ciò è dovuto al fatto che è molto caldo e quindi i gas che lo compongono si dilatano. Le osservazioni sono state effettuate grazie allo strumento Harps sul telescopio dell'Osservatorio La Silla (siglia) in Cile (del diametro di 3,5 metri) ''È un risultato importante e non facile da ottenere'', l'analisi del segnale è molto complessa e inoltre, è stato usato un telescopio di piccole dimensioni. Per questo sono promettenti le attese di usare la tecnica con telescopi più grandi come l'E-Elt, (del diametro di 39 metri) che l'Eso sta costruendo in Cile. Nuove ricerche permetteranno di ottenere una maggior precisione e un aumento dell’area di raccolta. Ciò favorirà la rilevazione di esopianeti più piccoli e con maggiori dettagli. Alcune migliaia di esopianeti sono stati già scoperti, con questa tecnica sarà possibile trovarne altri e avere maggiori informazioni su di essi.