lunedì 1 giugno 2015

Acqua dallo spazio


L'acqua è arrivata ed arriva dallo spazio, consegnata alla Terra da asteroidi e comete (tranne quella di Rosetta! N.d.R.) e probabilmente la stessa cosa sarà accaduta, sta accadendo o accadrà in altri sistemi planetari. Un nuovo studio, condotto dalla University of Warwic e pubblicato sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, prova che l'acqua, contenuta in grandi quantità in alcune rocce spaziali ed elemento fondamentale per consentire lo sviluppo della vita, può essere stata distribuita su altri corpi celesti con lo stesso meccanismo avvenuto sulla Terra. Il Dr Roberto Raddi dell'Astronomy and Astrophysics Group presso l'University of Warwick, ha commentato: "La nostra ricerca suggerisce che, invece di essere elementi esclusivi, asteroidi ricchi di acqua simili a quelli trovati nel nostro Sistema Solare, sembrano essere frequenti anche altrove. Di conseguenza molti pianeti potrebbero avere un contenuto in volume d'acqua paragonabile a quello della Terra". "Si ritiene che la Terra fosse inizialmente asciutta ma la nostra ricerca sostiene con forza l'idea che gli oceani che abbiamo oggi si siano formati a seguito di impatti con comete ricche di acqua o asteroidi". Dalle osservazioni ottenute con il William Herschel Telescope nelle Isole Canarie, gli astronomi dell'Università di Warwick hanno rilevato una grande quantità di idrogeno e ossigeno nell'atmosfera di una nana bianca, nota come SDSS J1242+5226. Tale elementi proverebbero che un asteroide ricco di acqua deve aver impattato contro la stella in quel sistema planetario, rilasciando l'acqua in esso contenuta. I ricercatori hanno stimato che il corpo poteva avere le dimensioni di Cerere (circa 900 km di diametro), il pianeta nano ora visitato dalla sonda della NASA Dawn. "La quantità di acqua trovata in SDSS J1242+5226 è pari al 30-35% degli oceani sulla Terra", ha spiegato il Dr. Raddi. Il co-autore, professor Boris Gänsicke, sempre dell'University of Warwick, ha aggiunto: "L'ossigeno, che è un elemento relativamente pesante, affonderà con il tempo e quindi, terminati gli sconvolgimenti legati all'evento, non sarà più visibile". "Al contrario, l'idrogeno è un elemento più leggero e perciò rimarrà sempre galleggiate vicino alla superficie della nana bianca dove potrà continuare ad essere rilevato. Ci sono molte nane bianche che contengono grandi quantità di idrogeno nelle loro atmosfere e il nuovo studio suggerisce che questa potrebbe essere la prova che gli asteroidi ricchi di acqua o le comete sono comuni attorno a stelle diverse dal Sole". FONTE: Giovedì, 07 Maggio 2015 14:40 Elisabetta Bonora aliveuniverseimages