giovedì 4 giugno 2015

La vita e l’Universo sono forse un’illusione!


L’universo non esiste se smettiamo di guardarlo. Questa è una famosa teoria della meccanica quantistica che sostiene che i cambiamenti nel comportamento di una particella riguardo al suo passato varia in base a come noi la che osserviamo nel presente. Alcuni scienziati hanno effettuato un nuovo esperimento che dimostra come questa teoria sia vera su scala atomica. Secondo le regole della meccanica quantistica il confine tra il mondo esterno e la nostra coscienza soggettiva è labile. Quando i fisici guardano gli atomi o le particelle di luce, quello che vedono dipende da come hanno creato il loro esperimento. Per verificare questa affermazione i fisici presso l’Australian National University hanno recentemente condotto ciò che è noto come esperimento mentale di scelta ritardata di John Wheeler. L’esperimento prevede un oggetto in movimento cui viene data la possibilità di scelta di agire come una particella o un’onda. L’esperimento di Wheeler chiede: in quale punto l’oggetto deciderà? Il buon senso dice che l’oggetto o è un’onda o è una particella, in modo indipendente dal sistema di misurazione. La fisica quantistica teorizza che il fatto che si osservi un’onda o una particella dipende soltanto da come questo oggetto venga effettivamente misurato al termine del suo viaggio. E questa è la conferma che cercava il team di ricerca australiano, ed è esattamente ciò che è stato riscontrato. Nonostante l’apparente stranezza di questa affermazione, i risultati confermano la validità della teoria quantistica. La fisica quantistica descrive il mondo dell’infinitamente piccolo, e ha permesso lo sviluppo di molte tecnologie come i LED, i laser e i chip per i computer. L’università australiana ha invertito il concetto originale dei fasci di luce di Wheeler che rimbalzano sugli specchi, per usare invece degli atomi dispersi dalla luce di un laser. Il team del professor Truscott ha dapprima intrappolato un insieme di atomi di elio in uno stato sospeso conosciuto come il condensato di Bose-Einstein, e poi li ha espulsi finché non è rimasto un solo atomo. Il singolo atomo è stato lasciato cadere attraverso una coppia di fasci laser, che hanno formato una griglia che fungeva da incrocio nello stesso modo in cui un reticolo solido avrebbe diffuso la luce. Un secondo reticolo di luce è stato aggiunto a random per ricombinare i due percorsi, che ha portato delle interferenze costruttive o distruttive come se l’atomo avesse percorso entrambi i tracciati. Quando non era presente il secondo reticolo luce non è stata notata nessuna interferenza, come se l’atomo avesse scelto solo un percorso. Tuttavia la casualità dell’aggiunta del reticolo di luce era determinata solo dopo che l’atomo fosse passato attraverso il percorso. “Se si sceglie di credere che l’atomo abbia attraversato un particolare percorso o percorsi si deve accettare il fatto che una misura futura possa cambiare il passato dell’atomo” afferma Truscott. “Gli atomi non viaggiano da A a B. E’ solo quando vengono misurati al termine del loro percorso che l’esistenza del comportamento ondulatorio o particellare viene determinata“. Anche se non è facile da comprendere, basti dire, sintetizzando, che gli atomi esistono in un modo piuttosto che un altro da come e quando li si sceglie di guardare. Concludendo, la nostra percezione della realtà è in verità completamente influenzata dal modo in cui la osserviamo, un’affermazione che, anche a livello pratico, trova oggettivi riscontri. La domanda finale è: ma se tutti noi non osservassimo la realtà, esisterebbe lo stesso? Fonte dell’articolo: Daylimail

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